La filosofia, fin dall’antichità, invita a considerare che la causa delle malattie dell’anima (psyche) non sono le cose, gli eventi, le persone o le circostanze esterne ma il nostro modo di pensare, le nostre rappresentazioni, credenze, opinioni, schemi mentali, modi di giudicare e di attribuire valore alle cose, agli eventi, alle persone o alle circostanze esterne. L’affermazione di Epitteto che “gli esseri umani sono agitati e turbati non tanto dalle cose quanto piuttosto dal loro giudizio sulle cose” (2017, p. 12) è una splendida sintesi di questa filosofia terapeutica della condizione umana.
“Le cose esteriori non giungono mai a toccare l’animo nostro, ma restano sempre immobili al di fuori, e ogni turbamento dipende dall’interiore valutazione. […] Le cose per sé stesse non riescono a toccare l’anima nemmeno un po’, né vi penetrano né possono mutarla e smuoverla. È l’anima che da sola si muta e si muove e gli avvenimenti sono per essa tali, quali i giudizi che essa ne formula” (Marco Aurelio, 1989, p. 3).
La Farmacia dei filosofi presenta i farmaci di una “terapia delle idee” contro le emozioni malsane provate dalle persone sane. Questa farmacoterapia non invita semplicemente a ingoiare “pillole di saggezza” ma a intraprendere un percorso di autoanalisi razionale della propria visione del mondo al fine di modificare modi di pensare, schemi mentali, tavole di valori e comportamentali radicati che si rivelano disfunzionali alla ricerca del benessere nella vita quotidiana. Tale mutamento può richiedere un percorso laborioso. “La vita mentale sana - scrive Seneca - è un dono della tenacia” (Seneca, 1974, p. 59).
I farmaci dei filosofi non hanno effetti collaterali dannosi. Si consideri che molti di essi non agiscono nell’immediato, in condizioni di urgenza, di dolore acuto e di grave sofferenza psichiatrica in atto. Gli effetti benefici di alcuni farmaci si potranno vedere solo nel tempo, esercitando un’influenza positiva sullo sviluppo di una personalità sana ed equilibrata. La loro azione terapeutica è di natura soprattutto preventiva. Consentono al soggetto di dotarsi di Logoi, di equipaggiarsi cioè di pensieri salutari che siano a portata di mano quando servono, che vengano in soccorso spontaneamente e automaticamente all’occorrenza, per non venire turbati e travolti dagli eventi (abbandono, separazione, lutto, malattia, morte, ecc.) e dalle passioni che essi suscitano nel soggetto.
“Fare progressi significa rendere un pensiero parte di sé stessi, e grazie alla riflessione quotidiana, raggiungere il punto in cui i pensieri guaritori compaiono da sé e quando desideriamo siano a disposizione ovunque e immediatamente” (Seneca, 1974, p. 60).
Abbiamo selezionato sedici farmaci che presenteremo nelle puntate successive del blog.
BIBLIOGRAFIA
Epitteto, Tutte le opere, Bompiani, Milano 2017
Seneca, Lettere a Lucilio, Rizzoli BUR, Milano 1974
Marco Aurelio, Pensieri, Mondadori, Milano 1989
AUTORI
Rubrica a cura di Maddalena Bisollo e Luca Nave, direttori del Master in Counseling Filosofico Pragma, collaborano con Enti e Organizzazioni con progetti di Pratiche Filosofiche sull'intero territorio nazionale.
CONTINUA CON
Comments